Spot EurUsd: 1.1250

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1124, 1.1043, 1.0950) Resistenze (1.1326, 1.1365, 1.1432)

Strategia: Short 1.1180

Stop: 1.1380

Take profit: 1.0950

Tassi Tartaruga negli States

La Federal Reserve conferma le sue incertezze sull’evoluzione della politica monetaria con l’ennesimo rinvio nel rialzo dei tassi. Pur confermando come ormai l’evento è prossimo alla realizzazione, pur confermando che il quadro economico è supportivo, la Yellen non è intervenuta ed anzi ben tre membri hanno votato in aperto dissenso con la decisione della maggioranza. Pensiamo comunque che se anche la probabilità di rialzo del 60% che il mercato stima oggi dovesse trovare realizzazione a dicembre, come nel 2015 sarà improbabile assistere a nuove strette prima di 9-12 mesi. Troppo fragile la crescita economica in questo momento. In effetti il quadro macro americano è in deterioramento e la stessa Fed ha rivisto al ribasso le stime di crescita portandole sotto al 2%. Alzare i tassi in modo consistente in questa situazione appare esercizio molto difficoltoso ed i mercati hanno accolto bene questa notizia comprando equity e bond nel post Fed. Prima di dicembre ci sono però le elezioni presidenziali con il testa a testa Trump – Clinton che potrebbe aumentare l’incertezza fino all’ultimo alimentando un proseguimento del trading range tra Euro e Dollaro.

200 Pips di Range Massimo-Minimo nell’ultimo Mese

Dal punto di vista tecnico ancora una volta non abbiamo novità da segnalare. Il sussulto post Fed dell’Euro è stato molto fiacco con il cambio che non è riuscito nemmeno a raggiungere 1.13. Segno di incertezza assoluta con il grafico settimanale che mostra come nell’ultimo mese il range tra massimo e minimo è stato compreso tra 1.1123 e 1.1328, 200 pips sono niente per il rapporto valutario più scambiato del pianeta. Assenza di volatilità significa anche rischio di continui falsi segnali con operazioni che si aprono e chiudono ripetutamente diventando un onere per il trader. Nello stesso tempo una volatilità più contenuta non può durare in eterno e solitamente il passo successivo è una spike di prezzo, da una parte o dall’altra. Per questo è opportuno continuare ad adottare rigidi stop loss nell’operatività quotidiana. Alla luce di quello detto sopra riteniamo doveroso mantenere in piedi l’indicazione short, consapevoli di un rischio di chiusura in stop molto elevato alla luce della scarsissima volatilità presente e spesso foriera di falsi segnali.

2016-09-26-eurusd

Grafico 1 – Compressione massima della volatilità nell’ultimo mese.

Per definire quali saranno le soglie critiche crediamo che un buon strumento è rappresentato dalle bande di Bollinger. Tra 1.1279 e 1.1124 troviamo la banda superiore ed inferiore che dal 19 agosto non vengono testate. Il superamento di uno di questi livelli crediamo potrà accentuare una volatilità assolutamente inesistente finora fornendo direzionalità al mercato. Quindi l’indicazione operativa che si può dare è entrare long sopra 1.13 e short sotto 1.11 (oppure incrementare le posizioni long/short qualora già aperte in precedenza). Qualche pips di prudenza sopra le resistenze o sotto i supporti appare una misura di giusta prudenza alla luce dell’attuale contesto di mercato.

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Grafico 2 – al primo superamento di una delle bande di Bollinger sarà opportuno cavalcare la volatilità.

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