Le due banche centrali più importanti al mondo saluteranno il 2024 con tagli nei tassi simili per intensità. La BCE ha già comunicato la sua sforbiciata da 25 punti base. La FED lo farà la prossima settimana. Ma il percorso per il nuovo anno appare divergente e questo spiega la forza del dollaro che non molla la presa dai supporti di 1.05 contro euro.
La crisi politica ed economica europea peggiora. Dopo la Germania anche la Francia potrebbe andare a nuove elezioni dopo la caduta del Governo Barnier oppure Macron dovrà tentare di formare un nuovo Governo. Una crisi che si contrappone ad un’economia americana che viaggia a gonfie vele e questo ovviamente rafforza il dollaro americano. Tecnicamente però non abbiamo ancora quella certezza grafica che potrebbe far pensare ad un EurUsd sotto la parità nel 2025.
Il nuovo presidente americano Trump non ha esitato a mettere in guardia i paesi di confine e la Cina su prossimi dazi commerciali sulle importazioni almeno fino a quando il traffico di droga e immigrati clandestini verso gli USA non verrà fermato. Intanto in Europa l’inflazione mostra segnali di risveglio riaccendendo dubbi sull’entità del prossimo taglio dei tassi BCE.
Autorizzare l’Ucraina ad utilizzare armi occidentali in territorio russo ha alimentato nuove tensioni geopolitiche e belliche che, dopo la vittoria di Trump, aumentano la preferenza dei mercati per oro e dollaro. Il rapporto di cambio EurUsd scende anche sotto 1,05 in un contesto dove le decisioni delle banche centrali continuano a guidare le scelte dei mercati valutari.
EurUsd outlook settimanale del 18 Novembre 2024 – Effetto Trump su EurUsd L’inflazione americana ha smesso di scendere Non ci sono dubbi circa il fatto che l’elezione di Trump abbia innescato forti volumi di acquisto sul dollaro americano e di vendita sull’euro, ma anche sullo yen giapponese. I mercati si aspettano un maggior flusso di […]
Trump ritorna alla Casa Bianca dando seguito a quello che i mercati stavano anticipando da una settimana. Rendimenti obbligazionari in crescita, azionario al massimo storico e dollaro forte. Intanto la FED ha tagliato i tassi come previsto, ma questa potrebbe essere l’ultima mossa in vista di un aumento nelle aspettative di inflazione di cittadini e imprese. Germania nel caos dopo il licenziamento del Ministro delle Finanze
America al voto e decisione FED sui tassi sono i due eventi cloud di una settimana che si prospetta scoppiettante anche sui mercati valutari. EurUsd mantiene le posizioni al di sopra dei supporti chiave di 1,08 ma ovviamente i due market movers principali disegneranno con maggiore precisione le dinamiche del cambio dei prossimi giorni.
America ormai a pochi giorni dal voto con un grande equilibrio Trump-Harris. L’economia sta andando meglio del previsto e la FED si mostra più prudente. Diverso l’approccio per l’Europa con la BCE costretta a tagliare i tassi per fronteggiare un’inflazione in rapido rientro e una crescita asfittica. EurUsd, complice anche le difficoltà della Francia, scende così a ridosso dei supporti chiave di 1,08 ma intanto tornano a soffiare forti i venti di guerra in Medio Oriente.
La Banca Centrale Europea, come da previsioni, ha tagliato il costo del denaro in Eurolandia di 25 punti base, mentre dalla FED cominciano a farsi sempre più frequenti gli interventi di banchieri centrali che cercano di smontare la tesi di maxi ribassi nei tassi nei prossimi 12 mesi. Il dollaro ne approfitta e ritorna a ridosso del cruciale supporto di 1,08 contro euro.
Le tensioni geopolitiche che permangono a livello globale non sembrano disturbare i mercati finanziari a nuovi massimi storici sull’azionario e con meno preoccupazioni di recessione economica, almeno negli Stati Uniti dopo però rialza la testa l’inflazione. Questa settimana la BCE è chiamata a tagliare il costo del denaro mentre EurUsd sembra convergere verso la zona di 1,08 dopo il break dei supporti.