EurUsd outlook settimanale del 7 Ottobre 2024 – La guerra spinge il dollaro L’inflazione scende, la BCE taglierà ancora Mercati in tensione sull’onda delle tensioni belliche medio orientali. L’attacco di Israele al Libano e la risposta dell’Iran sul territorio israeliano rischiano di allargare il conflitto; questo naturalmente preoccupa mercati confortati però dalle decisioni cinesi di […]
Prosegue la compressione dei rendimenti obbligazionari globali, segnale che i mercati si attendono banche centrali più generose sul fronte monetario. Se l’Europa appare avviata verso la recessione, la Cina rispolvere le armi monetarie e fiscali per tentare di uscire da una crisi deflazionistica sempre più difficile da sradicare.
La Federal Reserve sorprende il mercato con un taglio da 50 punti base nel tentativo di recuperare il tempo perduto. Dopo i 60 punti base complessivi della BCE la FED si allinea nell’easing monetario per prevenire una recessione economica confidente in un progressivo rientro dell’inflazione. Tiepida la reazione del mercato con EurUsd che si mantiene sotto 1,12.
Il dollaro non cede, l’euro non avanza. Questa la sintesi di una settimana in cui la BCE ha mantenuto le sue promesse di taglio nei tassi di interesse e l’inflazione americana, al 2,5%, ha preparato il terreno ad una analoga manovra da parte della FED in quello che sarà l’ultimo appuntamento prima delle attese elezioni presidenziali di novembre.
Il dollaro continua a rimanere debole in vista dei due meeting delle banche centrali (FED e BCE) che dovrebbero portare ad un nuovo taglio nei tassi (BCE) e l’inizio della stagione espansiva (FED). Il dollaro perde terreno sulla prospettiva di una politica monetaria americana più risoluta nel tagliare il costo del denaro dopo la pubblicazione di dati macro non certo esaltanti.
La resilienza del dollaro sembra essere il tema dominante di questo finale di agosto dove la FED ha messo in chiaro che i tassi verranno tagliati prima delle elezioni presidenziali di novembre. Il biglietto verde ha retto l’urto evitando di superare livelli tecnici chiave contro euro e contro yen. In Europa intanto si confida in nuove manovre BCE sul costo del denaro per rilanciare l’economia.
Mercati in sintonia con Powell e la FED che in quel di Jackson Hole annuncia che il momento del taglio dei tassi è arrivato. L’economia a stelle e strisce sta rallentando, i posti di lavoro creati sono inferiori alle stime e l’inflazione sta docilmente ripiegando. Situazione simile in Europa ma tanto è bastato alle borse per festeggiare e al dollaro per cadere rapidamente.
Mercati volatili in attesa di capire cosa decideranno le banche centrali dopo i segnali di rallentamento economico emersi nelle ultime settimane. Continua a tenere banco lo smantellamento piuttosto disordinato delle posizioni di carry trade dopo il maxi rafforzamento dello yen. In Germania economia ancora in crisi, ma nonostante tutto l’euro prova a forzare le resistenze contro dollaro.
Mercato accontentato solo in parte da Powell che mantiene invariati i tassi ma rimanda ogni decisione a settembre lasciando trapelare una apertura verso un taglio del costo del denaro qualora i dati macroeconomici dovessero proseguire sul percorso ideale, ovvero di rientro dell’inflazione verso il 2% e moderato rallentamento del mercato del lavoro. EurUsd però risale sul pessimo dato della disoccupazione
Dopo l’abbandono di Biden nella corsa alla Casa Bianca. diventa Harris-Trump la sfida elettorale che ci accompagnerà fino a novembre. I mercati intanto entrano in fibrillazione a causa di dati trimestrali non esaltanti, crisi cinese e rafforzamento dello yen. Tutti elementi che hanno alzato la volatilità dei mercati ma non di EurUsd.