Il dato sulla variazione annuale dei prezzi al consumo americana ha stupito in negativo gli analisti anche nel dato core depurato dalle componenti volatili. Si allontana il taglio dei tassi negli Stati Uniti mentre è tema attuale nell’area Euro dove il rallentamento economico è evidente. L’euro perde i supporti chiave ma ancora nulla è deciso.
Powell continua a fornire segnali ambigui sui tassi invocando la giusta prudenza prima di tagliare il costo del denaro alla luce dei recenti dati sull’economia a stelle e strisce decisamente tonica. Chi invece va in direzione opposta è l’Europa con dati macro deludenti soprattutto dalla Germania. E l’euro va giù ma si aggrappa ai supporti.
Nella di fatto dalla FED che si mantiene ferma sui tassi promettendo ai mercati che un taglio ci sarà ma solo quando l’inflazione avrà fornito concreti segnali di convergere definitivamente verso il 2%. In Europa confermata la crescita zero nel quarto trimestre anticipando un taglio nei tassi in primavera. EurUsd continua a premere sui supporti di 1,08.
Trump continua la sua cavalcata nelle primarie repubblicane che dovrebbero portarlo ad essere il candidato alla sfida con Biden. Mercati tranquilli in una settimana avare di dati e con la sola BCE protagonista ma con pochi spunti per gli investitori. EurUsd arriva su supporti rilevanti oltre i quali si aprirebbero finestre favorevoli al dollaro americano.
Mentre in America comincia la corsa alle presidenziali di novembre 2024 con il ritorno di Trump che i sondaggi danno in ascesa, l’economia reale fa segnare indicazioni contrastanti. In Europa scendono le aspettative di inflazione, in America i prezzi al consumo hanno smesso di scendere. EurUsd rimane intanto ingabbiato in un range che ha riportato il cambio ai valori di inizio 2023. Si avvicinano però supporti importati sui quali alcune indicazioni tattiche potrebbero arrivare.
Continuano ad arrivare indicazioni contrastanti da Europa e Stati Uniti. L’inflazione rallenta in Europa come l’economia, mentre negli States l’inflazione sembra faticare a scendere ulteriormente, ma l’economia prosegue nella sua corsa soprattutto di creazione di posti di lavoro. Borse incerte e EurUsd che si mantiene a ridosso delle resistenze che contano.
Le prime indicazioni macroeconomiche confermano un rallentamento nella crescita anche negli Stati Uniti, seppur con una recessione che appare lontana visto che il mercato del lavoro sta tenendo molto bene. Nel 2024 ci saranno le elezioni presidenziali e la FED, se vorrà agire, lo dovrà fare soprattutto nella prima parte del 2024. EurUsd si mantiene a ridosso delle resistenze.
La FED rompe gli indugi dando ai mercati ciò che si aspettavano, ovvero la conferma che i tassi di interesse scenderanno nel corso del 2024. La BCE appare più titubante in un ciclo di aumento dei tassi che pare comunque essere giunto a conclusione con la lotta all’inflazione che pare essere vinta. Volano le borse, scendono i rendimenti obbligazionari e il dollaro americano.
Settimana interlocutoria in attesa degli ultimi meeting delle banche centrali prima della chiusura di anno. I dati in arrivo dagli USA confermano che non si prospetta una recessione, mentre in Europa il taglio dei tassi appare più probabile visto lo stato di economia e inflazione. EurUsd si allontana intanto dalle resistenze.
Poche le informazioni macro arrivate nella scorsa settimana. Occupazione e inflazione saranno temi dei prossimi giorni così come i meeting attesissimi delle banche centrali. Stupisce in positivo la revisione del Pil americano del terzo trimestre e intanto per EurUsd comincia il mese stagionalmente più favorevole dell’anno.